Quando il cibo non basta - Vivere la povertà alimentare a Roma: il nuovo report di Terra!

Pubblicato da Redazione

il 15/10/2025

“Quando si è soli, passa la voglia di mangiare”. È una delle tante testimonianze che Terra! ha raccolto mentre indagava sul campo per l’ultimo report, in uscita oggi, dedicato al tema della povertà alimentare, “Quando il cibo non basta – Vivere la povertà alimentare al Tufello (Roma) tra cura, solitudine e rinunce”.

Un report che punta a esplorare il concetto di povertà alimentare e a connetterlo con la transizione ecologica dei sistemi alimentari, ma anche a dare voce a esperienze dirette delle persone, che ogni giorno vivono questa condizione, offrendo gli strumenti per capire le sfide e le possibilità di intervento per le istituzioni.

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Ragionare di povertà alimentare vuol dire non tanto ragionare solo su un piatto vuoto, quanto su redditi bassi, solitudine, relazioni, rinunce. Ma vuol dire anche riflettere sul sistema in cui produciamo, distribuiamo e viviamo il cibo: un sistema inarrestabile, che di fatto produce solo più ineguaglianze sociali.

L'evoluzione del concetto di povertà alimentare

Gli autori del report si soffermano sull’evoluzione del concetto di povertà, individuando nella crisi economica del 2007-08 e nella pandemia da Covid-19 due eventi che hanno cambiato molto la percezione e l’approccio al fenomeno. Con la crisi economica, per la prima volta sono emersi i nuovi poveri: lavoratori, migranti regolari, famiglie monoreddito. Con la pandemia, si è iniziato a guardare al cibo come un diritto, non più come un bisogno e questo sembrava potesse finalmente cancellare lo sguardo caritatevole delle istituzioni, da sempre convinte che lo strumento per debellare la povertà sia la distribuzione di eccedenze alimentari. Ma dal punto di vista istituzionale, invece, poco è cambiato.

Voci e vissuti dal Tufello: donne, anziani e giovani

L’indagine di Terra! questa volta fa tappa a Roma, la città in cui ha sede. Qui, nella periferia nord, sorge il Tufello, nel III municipio, tra i quartieri socialmente più vulnerabili della città. Terra! decide di indagare il tema della povertà qui proprio per questo, incontrando da vicino gli utenti dei tanti servizi di prossimità del quartiere: l’Emporio solidale del centro sociale ASTRA, empori, parrocchie e reti di vicinato. Con un’indagine qualitativa, Terra! organizza dei focus group con soggetti considerati “fragili” su cui la povertà impatta diversamente: le donne, che si addossano il lavoro di cura delle famiglie; gli anziani, che soffrono di povertà ma anche di solitudine; gli adolescenti, costretti a rinunciare ai “vizi” già molto presto.

In questa partita, a vincere non c’è nessuno. Non la politica nazionale, che non riesce a intervenire in modo strutturale sui poveri, garantendo accesso a un’esistenza completa, che preveda diritto a redditi dignitosi, a una casa, diritto alle relazioni, al benessere e quindi, anche al cibo buono e di qualità. Non il terzo settore, che insegue il modello proposto dal quadro istituzionale, ossia distribuire pacchi alimentari in un’ottica caritatevole, che non considera né il modello produttivo del cibo né l’emancipazione delle persone dai pacchi, seppur rappresentino un contributo importantissimo. Non la comunità, dove i più fragili affogano tristemente in una vita di privazioni, non solo alimentari, ma esistenziali e di felicità.

Il contrasto alla povertà a Roma con il Consiglio del cibo di Roma

Ecco perché, in assenza di politiche nazionali, occorre guardare alle esperienze locali. A Roma, il Consiglio del cibo, una consulta cittadina istituita nel 2021 e regolamentata nel 2023, presieduta dal nostro presidente Fabio Ciconte, che raggruppa 147 realtà provenienti dal mondo dell’agricoltura, della ristorazione, dell’educazione, del sociale. Il Consiglio del cibo, che Terra! ha contribuito a creare dopo un confronto durato anni con le istituzioni capitoline, oggi è diviso in diversi tavoli di lavoro. Tra questi, c’è il Tavolo n.3, dedicato proprio alla povertà alimentare, che riconosce nel cibo una questione di equità, di salute pubblica e di democrazia.

Anche insieme a questo Tavolo, il Consiglio ha formulato diverse proposte per contrastare il fenomeno:

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