Pubblicato da Redazione
il 15/05/2025
Come abbiamo raccontato più volte, il fenomeno del caporalato in agricoltura non è limitato al Sud. Il nostro nuovo dossier dal titolo “Gli ingredienti del caporalato – Il caso del Nord Italia”, mostra come anche nel Nord Italia – e in particolare in Lombardia – lo sfruttamento dei lavoratori agricoli sia una realtà diffusa eppure poco conosciuta.
Prima per valore dell'agroalimentare in Italia, la Lombardia è una delle poche regioni a non avere una normativa aggiornata in materia. Ecco perché nell'ultimo dossier abbiamo inserito un Policy brief ( un documento di indirizzo politico) rivolto alla Regione e agli addetti ai lavori, con dieci punti per una Legge Organica di contrasto al caporalato, "Caporalato e sfruttamento in Lombardia: Come governare i fenomeni".
Negli ultimi giorni, il report di Terra! è arrivato due volte nel Consiglio regionale Lombardia.
Il report è stato portato all’attenzione delle istituzioni già a marzo, in occasione della presentazione a Milano. Il 13 maggio la consigliera Paola Pizzighini (M5S) ha presentato un'interpellanza all’Assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, chiedendo chiarimenti sugli strumenti che la Regione sta adottando per prevenire e contrastare lo sfruttamento nei campi.
La risposta dell’assessore non ha però centrato il punto: Beduschi si è infatti limitato a citare la condizionalità sociale della PAC (Politica Agricola Comune) 2023-2027, un vincolo che “condiziona” i finanziamenti PAC - i finanziamenti al mondo agricolo in Europa - al rispetto della normativa sul lavoro. Uno strumento per cui anche Terra! si è molto battuta, quando è stata approvata la PAC, che però colpisce le aziende con sanzioni pecuniarie irrisorie.
Il 15 maggio la Commissione antimafia della Regione Lombardia, presieduta da Paola Pollini (M5S), ha organizzato un incontro per presentare il nostro report ai membri della Commissione e a tutte le organizzazioni sindacali.
Il nostro Fabio Ciconte, insieme a Giosuè De Salvo, autore del capitolo sulla Lombardia, ha illustrato i dati del report e ha presentato la proposta di legge organica regionale contro il caporalato di Terra!. “L'indagine di Terra! non è idelogica ma anzi, punta a risolvere le maggiori criticità del comparto – dalla Grande distribuzione organizzata al ruolo delle cooperative senza terra; dal prezzo del cibo alle mancanze dello stato - Criticità che abbiamo riscontrato al Sud, al Nord e anche nell'Europa mediterranea, quando abbiamo indagato” – ha dichiarato Ciconte.
L'incontro in Commissione ha rappresentato un passo importante per la nostra associazione. Parlare di caporalato in una regione dove abbiamo sempre trovato molti ostacoli a parlarne, perché gli stessi operatori non riconoscono le criticità del comparto, è un segnale del valore del nostro lavoro. E il fatto che in Commissione siano stati presenti tutti i sindacati e altri consiglieri regionali non può che farci sperare in nuovi traguardi per il futuro.
Molte regioni italiane hanno già adottato leggi e protocolli per affrontare il problema. La Lombardia, invece, si affida a una normativa troppo generica che non ha una specificità sul caporalato in agricoltura, in particolare la Legge n.30 del 20 dicembre 2022: «Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità» con l’articolo 5 bis di questa legge: “Azioni orientate alla prevenzione e al contrasto dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro”.
Da circa un anno Terra! sta portando avanti un'interlocuzione politica con le istituzioni regionali lombarde: