Aste al ribasso: cosa è successo dopo le nostre denunce

Pubblicato da Redazione

il 07/03/2019

"Se ci sono già delle proposte di legge è il Parlamento che deve trattarle. Disponibile a partecipare al dibattito, ma è compito del Parlamento".

Queste parole del Ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, sono state affidate ad un tweet lo scorso 1 marzo, in risposta alla richiesta avanzata da Terra! di intervenire sulle aste al ribasso di alcuni operatori della grande distribuzione.


Se ci sono già delle proposte di legge è il Parlamento che deve trattarle. Disponibile a partecipare al dibattito ma è compito del Parlamento.

— Gian Marco Centinaio (@giamma71) 1 marzo 2019

Il tema è tornato a bruciare nel dibattito pubblico dopo l'ultima inchiesta di Fabio Ciconte e Stefano Liberti su Internazionale, che ha svelato un'asta al buio lanciata da Eurospin su 10 mila quintali di pecorino romano nel pieno della protesta dei pastori sardi. La rivelazione ha rimesso al centro il problema dello schiacciamento dei prezzi all'origine operato dala GDO con sistemi che scaricano le esternalità negative sui produttori e i lavoratori.

Dopo l'inchiesta, Terra! ha scritto al Ministero, mentre gli stessi pastori sardi hanno scritto una lettera aperta ad Eurospin - che nel frattempo aveva fatto retromarcia - per chiedere un pagamenti più equi lungo la filiera.

Alcune dichiarazioni di sostegno sono giunte via Twitter dai candidati alle primarie del Partito democratico, Nicola Zingaretti e Maurizio Martina. Poi il tweet già citato del Ministro Centinaio. Infine ieri, 6 marzo, abbiamo ricevuto la lettera della sottosegretaria alle Politiche agricole Alessandra Pesce, che ribadisce l'impegno a giungere ad una soluzione del problema. Continueremo a monitorare e a sollecitare il Parlamento perché le aste al ribasso vengano messe fuori legge e perché aumenti la trasparenza lungo le catene produttive.

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