Pubblicato da Redazione
il 26/05/2025
E alla fine il Governo ha posto la fiducia sul decreto legge Sicurezza. Un pacchetto che include diverse misure sulle forze di polizia, pubblica sicurezza e ordine pubblico, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e poi entrato in vigore il 14 aprile scorso. Ad accogliere per le strade di Roma la fiducia sul decreto, oggi 26 maggio, un'accesa manifestazione promossa dalla rete “No dl Sicurezza – A pieno regime”, a cui Terra! ha aderito con convinzione dal mese di ottobre.
Il decreto potrebbe trasformarsi infatti in uno dei più grandi attacchi alla libertà di dissenso e di protesta nella storia repubblicana. Già la discussione in Aula non prometteva nulla di buono. Agli inizi di aprile, il consiglio dei ministri ha trasformato quello che prima era il ddl (disegno di legge) 1660 in un decreto legge, in modo da velocizzare la sua approvazione e limitare gli emendamenti.
Tra le altre misure, con il decreto sono state introdotte sanzioni più pesanti per le proteste e i blocchi stradali, con aggravanti per reati di danneggiamento di beni, puniti con una punizione fino a cinque anni di carcere e 15mila euro di multa. È stato inoltre inserito il principio della punibilità della resistenza passiva. Il blocco stradale diventa reato e potrà essere punito perfino con un mese di carcere e una multa fino a 300 euro. Una pena che può arrivare a 6 anni, se il blocco avviene durante una manifestazione e se viene fatto da più persone.
Stesso attacco nei confronti di chi protesta contro la realizzazione di un’opera pubblica, che – puntualizzano nel decreto- sia destinata "all’erogazione di energia, servizi di trasporto, telecomunicazioni o altri servizi pubblici".
Una battaglia mirata contro i movimenti e le persone che in questi anni sono scese in piazza per affermare i valori basilari della giustizia sociale e climatica, affermando il principio democratico del dissenso. Movimenti che hanno a cuore il futuro economico e sociale di questo paese, lottando per il diritto alla casa, alla cittadinanza, a un pianeta più giusto e più sostenibile.
Per Terra! il decreto è un provvedimento illiberale, che rischia di lasciare all'arbitrio del governo i criteri su cui può essere giudicato un reato. Un provvedimento che rende il ricorso al carcere quasi una beffa, un gioco con cui si vuole provare a “rieducare” la società. Ma non la società tutta, l’opposizione di questo paese. I reati che vengono puniti con questo decreto sono quelli che infatti potrebbero commettere proprio i contestatori del governo Meloni: giovani, attivisti, studenti, stranieri e movimenti.
Solo qualche settimana fa, infatti, alcuni attivisti del movimento ambientalista Extinction Rebellion sono stati portati in Questura solo per aver organizzato alcune azioni pacifiche di sensibilizzazione sulla crisi climatica (La primavera silenziosa). Le prove generali di uno scenario che rischia di diventare la quotidianità delle nostre città.
Per noi il dissenso e le piazze rappresentano la voce della democrazione, ecco perché abbiamo deciso di non restare in silenzio di fronte a questa ennesima battaglia contro i diritti.
Saremo in piazza sabato 31 maggio, ore 14:00 in piazza Vittorio a Roma. Scrivici e scendi in piazza con noi!