Per una PAC amica dell'ambiente e dell'agricoltura:
23 associazioni scrivono a Lollobrigida

Pubblicato da Redazione

il 29/02/2024

23 Associazioni, tra cui Terra!, hanno inviato una lettera al Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, per chiedere un confronto sul futuro dell’agricoltura e dei sistemi agro-alimentari in Europa e nel nostro Paese, allargato anche alle Associazioni ambientaliste, animaliste e dell’agroecologia.

“La mobilitazione degli agricoltori delle ultime settimane ha riportato alla cronaca un conflitto, vero o presunto, tra gli obiettivi della necessaria e imprescindibile transizione ecologica e la produzione primaria”, scrivono le associazioni firmatarie impegnate in una reale transizione dei sistemi agro alimentari.

Prima a Bruxelles, al Consiglio Ue AgriFish, poi al question time alla Camera, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha ribadito che la Politica Agricola Comune (PAC) è scritta male e che bisogna rivedere il suo impianto. Ma questa revisione, secondo le associazioni, non va nella direzione giusta.

LE CRITICITA' DEL COMPARTO NON RISIEDONO NEI VINCOLI AMBIENTALI

Contrapporre gli obiettivi della sostenibilità ambientale a quelli della sostenibilità economica delle aziende agricole sarebbe un grave errore, perché i due obiettivi sono strettamente connessi. Le Strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” non sono la causa della crisi economica del settore agro-alimentare, ma sono parte della soluzione del problema della sostenibilità del reddito degli agricoltori.

LE PREOCCUPAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI

Le Associazioni esprimono le loro preoccupazioni per l’indebolimento degli obiettivi della Politica Agricola Comune discussi nell’ultimo Consiglio europeoAgriFish.

La Commissione europea ha proposto la cancellazione di alcuni impegni previsti dalla condizionalità del primo pilastro, le azioni obbligatorie per la tutela dell’ambiente, del suolo e della biodiversità collegate ai pagamenti di base che gli agricoltori ricevono con la domanda annuale della PAC. Queste proposte della Commissione europea soddisfano solo in parte le richieste avanzate da alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, che hanno chiesto l’eliminazione degli impegni per la protezione delle zone umide e delle torbiere, per il mantenimento della sostanza organica dei suoli, l’obbligo delle rotazioni e delle superfici destinate alla conservazione della natura. Il Commissario all’agricoltura, Janus Wojciechowski, ha dichiarato di essere favorevole a queste modifiche proponendo di trasformare questi impegni obbligatori in schemi volontari per gli agricoltori da retribuire con risorse aggiuntive rispetto ai pagamenti di base della PAC.

I RISCHI DI QUESTO DIETROFRONT E LE NOSTRE RICHIESTE

Cancellando di fatto la maggior parte degli impegni ambientali della PAC attuale si determinerebbe un ritorno al passato di 25 anni, ignorando le gravi crisi ambientali del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità che dobbiamo oggi affrontare con urgenza. Ignorare questi problemi significa esporre l’agricoltura europea e nazionale a seri rischi, con perdite di rese e quindi di reddito per gli agricoltori, aggravando la crisi economica determinata dalle speculazioni finanziarie e dalle dinamiche dei prezzi dei prodotti agricoli.


Le associazioni firmatarie sono:

ACU, Aiab, Aiapp, Aida, ALI, Animalisti italiani, Associazione per l'agricoltura biodinamica, Terra!, CIWF, Enpa, Essere Animali, Green Peace, LAV, Legambiente, Leidaa, Lipu, ISDE, Federazione nazionale Pro Natura, Federbio, OIPA, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, WWF 

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