Pubblicato da Redazione
il 01/10/2025
COMUNICATO STAMPA
Giornata mondiale degli animali negli allevamenti
Terra!, Greenpeace Italia, LIPU, WWF Italia e ISDE: «In pochi mesi sono già una decina i comuni italiani che hanno approvato mozioni a sostegno della proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi - Per una transizione agroecologica della zootecnia»
La PdL chiede una profonda revisione dell’attuale sistema di allevamenti intensivi, verso un modello più sostenibile per salute, ambiente e per gli stessi allevatori
Le associazioni: « L’adesione di Slow Food Italia al Manifesto che sostiene questo percorso di transizione rafforza la nostra battaglia contro l’attuale sistema zootecnico intensivo che è concausa della chiusura di migliaia di aziende agricole».
Roma, 1 ottobre - Alla vigilia della Giornata mondiale degli animali negli allevamenti 2025, le associazioni Terra!, Greenpeace Italia, WWF Italia, Lipu e ISDE - Medici per l’ambiente denunciano l'impatto devastante degli allevamenti intensivi su animali, ambiente, piccole aziende e salute pubblica e invitano la politica ad avviare l’iter legislativo della proposta di legge "Oltre gli allevamenti intensivi - Per una transizione agroecologica della zootecnia", presentata dalle stesse associazioni a Montecitorio nel marzo 2024 oggi ferma in attesa di calendarizzazione in Commissione Agricoltura.
Una proposta di legge che sta facendo sempre più breccia nei comuni italiani. Continuano ad aumentare, infatti, le mozioni approvate a livello locale per riconvertire il sistema degli allevamenti intensivi verso un modello agroecologico. In pochi mesi già nove comuni - Castenedolo (BS), Spoltore (PE), San Vito al Tagliamento (PN), Stanghella (PD), Bastia Umbria (PG), Fabbrico (RE), Rivalta (TO), Empoli (FI), Città di Castello (PG) - hanno scelto, con questi atti formali, di supportare la proposta di legge 1760 promossa dalla coalizione di associazioni, firmata da 23 parlamentari di cinque forze politiche diverse.
“Non è possibile continuare ad obbligare le comunità locali a sopportare il peso degli allevamenti intensivi. Le mozioni approvate rappresentano un segnale importante, a dimostrazione dell’importanza cruciale dei territori nella battaglia a favore di un sistema di produzione sano, che tuteli la salute collettiva, il benessere animale e i redditi dei piccoli allevatori, schiacciati da allevamenti sempre più grandi e intensivi e filiere inique, che in questi anni hanno devastato territori e economie locali - commenta la coalizione. - Ci auguriamo che il numero delle mozioni approvate continui a crescere e che si sviluppi una nuova sensibilità verso modelli di produzione e consumo in grado di garantire sostenibilità a lungo termine, tutelando l’ambiente, la salute e la vitalità delle nostre aziende agricole”.
Scopri la mozione per gli enti locali
A riprova di un sistema che va cambiato, ieri è arrivata puntuale come ogni autunno la segnalazione del primo caso di influenza aviaria. Il contagio è avvenuto in provincia di Udine, in uno stabilimento di polli broiler. A causa dell'aviaria durante la scorsa stagione sono stati abbattuti milioni di capi e spesi milioni di euro in ristori agli allevatori.
A rafforzare il lavoro sulla proposta di legge, arriva anche da Slow Food Italia - realtà attiva nella tutela di presidi territoriali e delle piccole aziende - il sostegno per una necessaria transizione del sistema zootecnico industriale a modelli di allevamento più rispettosi della terra, degli animali e del benessere dei cittadini.
“Accogliamo con entusiasmo l’adesione di Slow Food Italia al Manifesto a sostegno della PDL - dichiarano le associazioni - convinti che l’alleanza con i piccoli produttori che privilegiano metodi agroecologici rafforzi il necessario percorso verso una transizione che ci faccia lasciare alle spalle il sistema degli allevamenti intensivi e i relativi impatti”.
La proposta di legge "Oltre gli allevamenti intensivi - Per una transizione agroecologica della zootecnia", presentata dalle cinque organizzazioni ambientaliste, ha l’obiettivo di stabilire un piano di uscita graduale dal modello degli allevamenti intensivi entro il 2040; sostenere la riconversione degli allevamenti verso modelli estensivi, biologici, e agroecologici; tutelare la salute pubblica; introdurre incentivi economici per chi investe in pratiche sostenibili e nel benessere animale: ridurre i consumi eccessivi di carne e derivati, promuovendo una dieta equilibrata e sostenibile; nell’attesa della formalizzazione del piano di conversione, bloccare l'espansione di nuovi allevamenti intensivi e l’ampliamento di quelli esistenti.
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