"La transizione tradita - Come l'agroindustria ha fermato il Green Deal in agricoltura" è il nuovo report di Terra!, che racconta il graduale smantellamento delle politiche greeen in agricoltura, in Unione Europea.
Doveva essere una transizione profonda: un percorso verso un’agricoltura più verde, capace di proteggere l’ambiente, garantire cibo sano e tutelare chi lavora la terra. Dal 2019, anno di approvazione del Green Deal, il pacchetto di misure green valide in ogni settore economico, anche quello agricolo, l’Europa ha iniziato a parlare di sostenibilità, biodiversità, resilienza. Sembrava l’inizio di una nuova stagione per il nostro sistema alimentare.
Ma la realtà ha preso una piega diversa.
Con l’inizio della guerra in Ucraina, molte delle promesse fatte sono state accantonate. Per far fronte all’emergenza, sono state concesse deroghe, sospesi obiettivi ambientali e rimandate riforme. Allo stesso tempo, le pressioni delle lobby agroindustriali e le proteste del mondo agricolo hanno spinto l’Unione Europea a rallentare – o addirittura invertire – il cammino intrapreso.
Le parole d'ordine sono cambiate: parole come “sostenibilità” e “biodiversità” hanno cominciato a sparire dai documenti ufficiali. E quel progetto ambizioso di trasformazione ecologica ha perso forza ed è stato tradito. E tutto questo ha avuto almeno un impatto positivo sulle condizioni di vita degli agricoltori? La risposta è "no"!
Il report racconta in modo chiaro e documentato come siamo arrivati a questo punto. Spiega perché il cibo e le politiche che lo regolano sono diventati il terreno di uno scontro fatto di interessi economici, scelte politiche e compromessi. E perché tutto questo riguarda il nostro futuro, quello dell’ambiente e la qualità della nostra alimentazione.
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Aver cancellato le misure ecologiche ha davvero migliorato la condizione degli agricoltori europei?
Il report “La transizione tradita – Come la lobby dell’agroindustria ha fermato il Green Deal in agricoltura” risponde a una domanda apparentemente non facile. Per farlo, Terra! è andata indietro nel tempo ed è partita da un fatto: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio del 2022.
A fine marzo 2022, la Commissione europea approva una serie di interventi che permetteranno di coltivare i terreni che di solito vengono lasciati a riposo. Interventi “eccezionali e temporanei”, così almeno vengono definiti all’inizio.
Abbiamo il dovere di restare ottimisti e di credere in una trasformazione del pianeta e dell’agricoltura. Oggi il futuro del comparto è sotto attacco. E i segnali sono ovunque: l'indebolimento dei vincoli ambientali della PAC, l'alleggerimento della direttiva emissioni e della Nature restoration law, il ritiro del Regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi e molto altro.
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