La chiusura dell’aeroporto di Lampedusa mi ha impedito di essere lì con voi con tutta me stessa e non solo con il cuore e di esserci insieme ad altri lampedusani che volevano partecipare a questa grande, bellissima giornata.
È veramente una curiosa coincidenza questa: Lampedusa è isolata dal mondo per 4 giorni e proprio nel giorno in cui Porto L’Orto a Lampedusa fa festa, manifestando il valore della solidarietà per la mia isola, in un luogo carico di bellezza e suggestioni come i Fori imperiali, nella città che è il cuore dell’Italia, con tantissime idee ed iniziative virtuose.
Sento quindi il bisogno di mandare a tutti voi questo segno della mia infinita riconoscenza, per dirvi quanto grande, utile, bello sia il vostro lavoro per la mia comunità, che somma alla marginalità geografica un coacervo di problemi specifici e il peso di politiche sbagliate e ingiuste sull’asilo e sull’immigrazione.
Grazie a Terra!Onlus, in particolare all’amico Fabio Ciconte, a Daniele Caucci ed Eleonora Cavallari, per avere pensato a un progetto concreto per aiutare l’isola che aiuta, portando buone pratiche, competenze ed esperienze su un tema di cruciale importanza per le piccole isole che vivono di turismo: il recupero dell’identità locale, la cura del territorio e la relazione tra le persone, stili di vita improntati ad un rapporto armonioso con l’ambiente.
Grazie al Consigliere Comunale Gianluca Peciola e a Legambiente, che sta rendendo possibile, con la sua presenza sul territorio, la realizzazione delle azioni a Lampedusa.
Grazie a tutti i produttori romani presenti, che hanno voluto dedicare oggi una giornata intera, con slancio ed entusiasmo, a pensare a Lampedusa e al mare che la circonda.
Grazie di cuore a tutti coloro che stanno sostenendo la campagna.
Un abbraccio, infine, a Ignazio Marino, degno Sindaco della capitale d’Italia. Il patrocinio del Comune di Roma a Porto l’orto a Lampedusa ha un significato per me enorme: significa praticare la solidarietà anche fuori dai confini del proprio comune, significa sentire il dovere di testimoniare e sostenere un’idea diversa di accoglienza e di cittadinanza. Ma la presenza fisica di Marino ne ha uno ancora più grande. Sta affrontando, questo Sindaco gentiluomo, colto e appassionato, un compito straordinariamente difficile: quello di risanare uno dei Comuni più massacrati d’Italia. Eppure non perde di vista i confini d’Europa. Ed è così che è diventato anche il mio Sindaco.
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