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IN CAMPO!SENZACAPORALE 2019/2020


Con il progetto “IN CAMPO! Senza caporale”, nel 2019/2020 Terra! coinvolge persone migranti a rischio marginalità aiutandole a rafforzare conoscenze e competenze e valorizzando i loro talenti.

Ecco perché dei 5 protagonisti di questa avventura, quattro seguiranno un percorso di formazione in aziende agricole sostenibili della Capitanata (in Puglia), mentre una invece avrà la possibilità di intraprendere la strada della musica presso la Scuola d'arte Matemu, coltivata finora a livello amatoriale quando vivevano negli insediamenti informali del foggiano. L'idea nasce dalla volontà di tracciare un percorso che sappia suggerire risposte concrete alla condizione di tante donne e uomini senza diritti, provando in contemporanea a dare corpo ai loro sogni.

Il progetto è stato inserito nell'elenco di buone pratiche per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con il supporto tecnico dell’Ufficio per l’Italia dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e la DG Riforma della Commissione europea.

Per la realizzazione del Progetto “IN CAMPO! Senza caporale” si ringrazia il Fondo di beneficenza di Intesa San Paolo.


LE AZIENDE

Nasce nel 2008 e dal 2011 gestisce Terra Aut, un bene confiscato alla mafia, sito a Cerignola (FG) in Contrada Scarfone. La cooperativa unisce giovani impegnati nella promozione e sensibilizzazione di temi quali l’agricoltura sociale e sostenibile, l’antimafia sociale e l’intercultura. Nei suoi terreni sorgono un orto invernale ed uno estivo e sono presenti ulivi e alberi da frutto da cui vengono prodotti ogni anno olio extravergine di oliva, confetture di uva, ciliegie e prodotti trasformati quale il paté di broccoletti e cime di rapa.

Dopo una laurea in economia aziendale e tre anni di pratica da dottore commercialista, Domenico decide di tornare alla terra e nel 2017 acquista otto ettari di terreni nell’agro di Cerignola (FG). Oggi conduce un’azienda di 14 ettari producendo uva da vino e da tavola, pesche, nettarine, albicocche ed olive.

L’azienda nasce nel 2005 nei terreni di famiglia in cui si produce uva da vino (varietà San Giovese) e pesche. In seguito all’inserimento in azienda di Roberto Merra, le produzioni hanno ottenuto la certificazione bio e l’azienda si è ampliata su 7 ettari coltivati a vigneto (lambrusco e trebbiano toscano), uliveto (olive Coratina e Bella di Cerignola) e pomodoro. La manodopera è per lo più famigliare con il supporto, quando necessario, di personale qualificato regolarmente assunto.

L’azienda agricola di Vito Merra nasce nel 2005. In un’estensione di 23 ettari si producono in regime bio cereali, olive Coratina e uva Garganega bio. L’azienda commercializza olio e olive Bella di Cerignola a marchio Aquamela bio, nome della località in cui si trovano sei ettari di oliveto


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Hamza viene dal Togo, ha 30 anni ed è un appassionato di calcio. Nel suo paese trascorreva le giornate fra la scuola coranica e lavori saltuari come elettricista e meccanico. Poi, il viaggio in Italia, l’approdo al ghetto di Borgo Tre Titoli (vicino a Cerignola) e il tuffo in una spirale di sfruttamento lavorativo. Prima di incontrare Terra!, Hamza si guadagnava da vivere come bracciante, un lavoro precario e sottopagato, talvolta con la mediazione dei caporali. Ma la sua speranza di restare in Italia è ancora viva. “Mi piacerebbe vivere a Milano e lavorare come magazziniere”, ci ha detto.

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Niang va per i 40 anni ma ne dimostra decisamente di meno. Forse perché è un tipo sportivo: a Cerignola, dove attualmente risiede in condivisione con altri, spesso trascorre il tempo libero andando a correre. E’ venuto dal Senegal, dove ancora vivono i suoi genitori, la moglie e la bimba. Quando lo abbiamo conosciuto viveva alla giornata alternando il lavoro come ambulante con quello in campagna. Nel suo paese lavorava come commerciante: “Vendevo scarpe – racconta – ma non solo. Per sopravvivere ho venduto qualunque cosa, anche cibo”. Nel futuro, spera di realizzare un sogno tutto particolare: diventare un attore comico, come Checco Zalone.

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Adam viene dal ‘Senegambia’ – una crasi da lui ideata fra Senegal e Gambia – ed è arrivato in Italia tre anni fa. Ha vissuto fino a poco tempo fa al ghetto di Borgo Mezzanone, tra Foggia e Cerignola. Si tratta del più grande insediamento informale presente nel nostro paese, che accoglie braccianti agricoli, senza fissa dimora, persone emarginate. “E’ stata la mia casa per anni, la prima da quando sono arrivato in Italia”. Nonostante il lavoro sfruttato nei campi, nonstante il freddo e la scarsità di acqua, cibo ed energia elettrica, Adam ha coltivato la passione per la musica rap. “Mi piace la musica perché continuo a credere che possa cambiare il mondo”, ci dice. Per questo, è entrato a far parte della nostra Orchestra dei Braccianti, e grazie a “IN CAMPO! Senza caporale” ha l’opportunità di fare un tirocinio nella scuola di rap promossa da Cies nell’ambito del suo progetto Matemù. Da giugno a luglio 2020 ha lavorato con Zolle.

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Mbaye ha 28 anni e arriva dal Gambia. È in Italia dal 2016 e da allora ha conosciuto le mille facce della Pista di Borgo Mezzanone, un ex aeroporto militare in disuso nel Foggiano, oggi diventato un insediamento informale. Mbaye è stato infatti prima ospite del Cara di Borgo Mezzanone, poi del ghetto adiacente, dove ha alloggiato per qualche tempo. Un incendio però ha distrutto la sua baracca e lui, insieme ai suoi vicini, è scampato per miracolo da una possibile tragedia. Oggi Mbaye vive in una casa a Cerignola con altri amici. Grazie all’aiuto di Terra! lavora per la cooperativa sociale Pietra di Scarto, in un terreno confiscato alla mafia. “Vorrei restare a lavorare per sempre con Pietro e Giuseppe” racconta felice. Dal Gambia ha portato con sé la sua grande passione per la musica tradizionale. È un cantante ed è con questo ruolo che è entrato a far parte dell’Orchestra dei Braccianti di Terra!

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Sidy, quando è arrivato in Italia nel 2018, aveva il sogno di diventare sarto. Nato a Touba, città sacra per i senegalesi, ha frequentato le scuole per apprendere l’arte del cucito. Dopo la prima tappa a Catania, è partito con destinazione Puglia. Cerignola per la precisione, nel territorio della Capitanata, dove abitavano alcuni suoi amici. Qui ha iniziato a lavorare in agricoltura, ma quasi sempre in maniera irregolare. Oggi invece Sidy ha finalmente firmato un contratto di lavoro fino a novembre. L’azienda agricola Domenico Russo gli ha teso una mano e sembra che oltre al cucito, sia nata una nuova passione: l’agricoltura.


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Paap è uno dei “senatori” del progetto “IN CAMPO! Senza caporale”. E’ dovuto partire dal Senegal – dove studiava e lavorava come panettiere – nel 2003, arrivando con il visto in Francia. Ha vissuto a Ventimiglia e Genova prima di arrivare a Foggia e lavorare come venditore ambulante. Oggi ha 44 anni e, dopo aver lavorato come mediatore culturale a Cerignola e aver partecipato al primo progetto di Terra!, ha deciso di ripetere l’esperienza nella nuova edizione di “IN CAMPO!”, aiutando i tirocinanti durante la formazione e il tirocinio nelle aziende ospitanti. Subito dopo, è stato assunto come mediatore anche dalla Flai CGIL di Foggia.




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