Lo scorso 17 dicembre l'Orchestra dei braccianti è tornata ad esibirsi di nuovo a Roma, in un concerto live al RomArt Factory di Garbatella (scorri le foto in basso), di fronte a centinaia di persone. E come sempre, attraverso il potente linguaggio della musica, è riuscita ad accendere l'attenzione del pubblico per quasi due ore, dando voce a chi subisce ogni giorno gli impatti sociali di un sistema iniquo e aiutando Terra! a rilanciare la battaglia contro il caporalato, una battaglia che portiamo avanti dal 2015 grazie al sostegno di tante persone!
La serata è stata l'occasione per parlare delle future sfide politiche che ci attendono, ma anche per presentare le principali novità di questa Orchestra, che ha lavorato duramente per registrare alcune tracce del suo repertorio "Africa", "Freedom" e " 'Ndingat".
Dopo averla ascoltata live sui principali palchi italiani, oggi infatti la musica dell'Orchestra dei braccianti è finalmente ascoltabile in cuffia, da pc o da smartphone!
Freedom
Africa
'Ndingat
I loro strumenti, un violino, due sax, un clarinetto, percussioni, un dholak indiano, il davul e la tabla, accompagnati da voci diverse, suonano il dramma delle migrazioni, lo spaesamento dell'arrivo in un nuovo paese, la fatica del lavoro senza diritti e infine l'invisibilità dei ghetti.
Sono Joshua Ojomon, Mbaye, Inoussa Dembelè, Adam, Poppi aka Singh Aladiumpura, i membri dell'Orchestra dei braccianti, un progetto sostenuto dalla Fondazione Altamane, coordinato da Giulia Anita Bari al violino, con la direzione artistica di Federico Pascucci al sax, Luca Cioffi alle percussioni, Sergio Dileo al sax e clarinetto, Iacopo Schiavo alle chitarre, Marco Bruno al basso. Musicisti provenienti da Italia, Burkina Faso, India e Nigeria, che hanno mescolato sonorità diverse, dando vita ad un messaggio di inclusione e lotta.
Dopo la brusca interruzione dovuta all'emergenza sanitaria, abbiamo raccontato con ancora più forza quanto la condizione di migliaia di persone che lavorano nei campi fosse il prodotto di una filiera squilibrata e di scelte spesso scellerate, che mettono al centro l'abbassamento dei prezzi piuttosto che la qualità del lavoro e del cibo.
E oggi questa denuncia può finalmente fare il giro del mondo.
Basta un clic per ascoltare le tracce audio e per guardare il video realizzato da Giuseppe Chiantera e Lea Di Cursi.